Il Convento di Sant'Andrea

venerdì 26 agosto 2022

L'illusione è sempre meglio della verità

Il poeta romanesco Checco Durante aveva espresso in una sua poesia, dal titolo " Nun indagà", un concetto molto chiaro: "So foglie che cascheno o farfalle che volano, è autunno o primavera attorno a me? Che vuoi che me ne importa se è una farfalla o una foglia morta? Se vedi cascà una foglia gialla e vorresti che fosse una farfalla, tu chiamala farfalla, nun indagà...lo sai che l'illusione è sempre mejio de la verità?"

In effetti a ben guardare in queste strofe è racchiusa la nostra realtà. La realtà di un bellissimo paese, fonte di ricchezza storica per tutta la Sabina, destinato a raccogliere i frutti di un menefreghismo senza eguali.

Ci si illude sperando di vedere cambiare le cose, e qualunque evento o festa che si celebri, umanamente parlando, genera in ciascuno degli abitanti di Collevecchio la speranza che ciò che si sta vivendo in giornate particolari possa continuare anche il giorno dopo.

Abbiamo visto la Festa del Grano popolarsi in un modo mai visto: fiumane di persone provenienti anche da luoghi vicini oltre agli stessi abitanti del paese hanno riempito la piazza, i vicoli e ogni angolo possibile e immaginabile.

Il paese ha bisogno di vita, di ossigeno, di persone che si incontrano e non solo di automobili che si sfiorano. La salita che porta in piazza ( la foto è di prima del sisma del 2016)è la speranza di un incontro, di una stretta di mano anche se, non essendo ancora terminata l'emergenza del Covid, pur diminuita, ci si limita ad un cenno di saluto. Ma vuol dire molto. 

Certo al mattino si lavora ovviamente, e nel limite del possibile ci si vede nel pomeriggio, seduti ai tavolini del  bar finchè la stagione lo consente....poi....arrivederci a Pasqua!

Osservando i volti delle persone, che parlano del più e del meno, dei loro problemi, delle loro famiglie, di amicizie comuni, non si può non notare un velo di malinconia nei loro occhi, mentre parlando si guardano intorno. E' inutile nasconderlo: chi ha passato la sua vita qua si rende perfettamente conto del brusco passaggio di condizioni che ha vissuto il paese, e si sente impotente, con le mani legate, e di conseguenza pure il carattere cambia. Ci si innervosisce per nulla, si hanno atteggiamenti poco inclini al confronto e alla comprensione verso chi, senza secondi fini ma solo perchè spinto dal desiderio di coinvolgere gli animi, mette in risalto i problemi.

 Questo voler parlare dei problemi esistenti però significa smorzare l'illusione per mettere la verità al centro di qualunque discorso inerente la vita quotidiana. E ciò non sta bene, perchè svegliarsi da un sogno quasi sempre è traumatico, per cui il malcapitato che ha osato magari puntualizzare una situazione che tutti hanno sotto gli occhi, viene apostrofato come rompiscatole, una persona che " odia" il paese perchè lo sminuisce, ecc ecc.

Sminuire cosa? Una realtà che da sola è già sminuita senza che chi parla ne sia responsabile, ma come ho già detto sopra, ormai l'illusione fa parte di un modo di vivere che ogni giorno si consolida sempre più.

Beninteso, non è parlando che i problemi si risolvono, occorre unirsi, fare squadra, cercare il più possibile di chiedere incontri con gli amministratori locali, non basta solo salutare il primo cittadino o un consigliere durante una festa, ma avere il coraggio di dire:" Abbiamo bisogno di parlare con voi, aprire ( per dirla in termini politichesi)un tavolo di trattative" In fondo non sono tigri che mordono, sono esseri umani come noi che hanno il dovere di ascoltarci.

Manca il coraggio, si è capito benissimo, tante volte si è cercato di portare le persone ad accettare questa soluzione, ma invano. Piace solo vedersi ingrugniti, arrabbiati, sfogarsi davanti ad una tazzina di caffè o un bicchiere di birra, senza prendere decisioni.

Il bello è che spesso mi viene detto:" Che proponi? Che vuoi fare di propositivo?" Più che chiedere alle persone di riunirsi e di buttare giù un programma di interventi da chiedere all'amministrazione, non vedo cos'altro possa io fare. Ovviamente pure io darei il mio contributo. 

Da soli non si va da nessuna parte. Ricordiamocelo.

E fare dell'illusione la nostra ragione di vita non sarà certo il modo per crescere e cambiare...


 

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