Parlare dell' olio in Sabina è come parlare di un familiare perché fa parte da tempo immemorabile della nostra cultura assieme al grano.
È quello che è stato puntualizzato durante il convegno organizzato dalle varie associazioni territoriali tra cui la pro loco,tenutosi a Collevecchio in occasione della festa dell' olio che ha visto tutto il paese mobilitato sotto ogni punto di vista, attraverso stand di prodotti tipici locali oltre di intrattenimento musicale con il gruppo i Buchi d'aria e il complesso Organetti in festa
Dal convegno tenutosi il 17 novembre presso i giardini a cui hanno partecipato oltre al primo cittadino dott. Federico Vittori, la giornalista e antropologa Tiziana Ciavardini, il consigliere comunale Vanni Resta e l'agronomo ed esperto in olivicoltura Luigi Tomassetti sono emersi momenti legati alle leggende per poi via via arrivare a cogliere i punti salienti del rapporto tra olio, prezzi e consumatori finali.
Per quanto riguarda la mitologia si narra che Atena e Poseidone erano in conflitto per aggiudicarsi il ruolo di protettori della città di Atene e usarono tutti i mezzi possibili. Atena pensò di fare nascere da una roccia l'ulivo simbolo di pace mentre Poseidone diede vita al cavallo simbolo di guerra e ovviamente gli ateniesi scelsero la pianta.
Dal punto di vista religioso e medico la figura dell'olio ha rivestito la sua importanza: basti pensare agli unguenti usati per i sacramenti della vita cristiana e per quanto riguarda la medicina, visto che siamo in Sabina è bene ricordare l' olio di iperico che come ha spesso ricordato l'appassionato studioso di tradizione archeologica Stefano Nesta viene messo nella famosa fiaschetta di Poggio Sommavilla.
Nel tempo l'olio subì trasformazioni soprattutto a livello di esportazione attraverso contenitori diversi in uso tra greci e romani. Tutto questo portò alla nascita verso la fine dell' 800 al marketing.
L'elemento emerso dal convegno riguarda in ogni caso il commercio attuale e non a caso è stato posto in rilievo il legame qualità prezzo che in Italia e' molto più alto rispetto ad esempio che in Spagna ma tutto questo è dovuto anche ai metodi usati sia per la raccolta che per la conservazione.
L'olio buono non deve essere aspro ma delicato ma è possibile ottenerlo solo se non si usano agenti chimici
e se la procedura di raccolta delle olive e la relativa spremitura seguono regole precise come la bacchiatura, la bucatura la pettinatura ecc ma soprattutto si basa sull'esperienza dei nostri agricoltori.
Una festa dunque che va al di là della semplice sagra ma vede sempre più un'attenta analisi del prodotto, fiore all' occhiello dei nostri territori di cui la Sabina non è seconda a nessuno
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