Il sisma dell'agosto del 2016 ha lasciato un segno indelebile in tutto il territorio della Sabina oltre ad essersi spinto a ridosso delle Marche, lasciando dietro di sé morte e distruzione specialmente ad Amatrice che ha subìto gravi perdite umane e urbanistiche.
La ricostruzione è stato fin da allora un tema dolente: speculazioni politiche in primo luogo hanno fatto il bello e cattivo tempo sugli inizi dei lavori, fondi stanziati e usati in modo poco chiaro e soprattutto non a favore della cittadinanza che ancora oggi nei vari luoghi colpiti soffre per non poter rientrare nelle proprie case.
In ogni caso non spetta a noi indagare su eventuali usi poco trasparenti dei soldi messi a disposizione per ridare un volto nuovo al territorio, piuttosto bisogna capire perché si sia arrivati a questo senza esprimere giudizi avventati che potrebbero dare luogo ad esposti per calunnia.
Certo non siamo stupidi, capiamo benissimo che esiste di sottobanco la "longa manus" della burocrazia italiana, e chi è di Roma come la scrivente, non può non fare un legame col famoso" mondo di mezzo" che ha dato vita alla corruzione romana coi vari Buzzi e Carminati.
Aspettare così tanto fa pensare a tante congetture ma forse qualcosa di positivo almeno qui a Collevecchio pare intravedersi. Prossimamente infatti si terrà una riunione coi vari tecnici del settore per fare il punto della situazione, in special modo per le case lesionate del "Martello" dove ci sta pure l'edificio del Comune e attraverso la presentazione di piani mirati, ci auguriamo che possa aversi presto una soluzione concreta al disagio di tante famiglie, costrette a trasferirsi altrove.
La gente è stanca di promesse, di bla bla a iosa, vuole risposte definitive per poter vivere nella certezza e non di speranza perché di quest'ultima si è fatta indigestione..
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