Il Convento di Sant'Andrea

martedì 7 giugno 2022

Giusto riscoprire le tradizioni ma il passato non deve offuscare il presente

Se abbiamo a cuore ciò che fa parte del nostro passato, non di meno dobbiamo usare i nostri ricordi per non occuparci del presente.

Curiosità, aneddoti, vecchie usanze, ricette particolari, riflessioni, ecco quanto è emerso durante la proiezione del documentario " Continuo" presso il Teatro del Combattente di Collevecchio domenica 5 giugno, un documentario suggestivo che ha ripercorso secoli di storia legati al nostro bellissimo paese, alla presenza di tanti cittadini....ma non certo di persone provenienti da fuori.

Siamo alle solite. Ogni evento ogni manifestazione è solo ad esclusivo uso degli abitanti del paese, come se non conoscessero le storie  e i costumi del loro territorio. E intanto Collevecchio rimane il solito posto sconosciuto ai più..

Sappiamo della gelosia affettiva dei sabini per il loro territorio, quasi a volerlo difendere, come nei secoli passati, dagli attacchi del nemico, rappresentato da Roma. Eppure Tito Tazio e Romolo alla fine governarono insieme la Valle del Tevere dopo anni di aspre battaglie iniziate col famoso ratto delle donne sabine da parte dei romani.

Invece pare che qui non si voglia avere " lo straniero" tra i piedi, anche se olandesi e svizzeri in estate popolano il paese, ma lo straniero per eccellenza è pur sempre Roma...e questa mentalità non può più reggere.

Con questo modo di ragionare gli eventi non vengono pubblicizzati, nemmeno nei giornali gratis che a Roma sono distribuiti nei sottopassi della metropolitana, e nessuno saprà mai il motivo per cui Collevecchio è il paese più importante della Sabina, per essere stato la sede del Governatorato apostolico, del tribunale pontificio,  le cui insegne ancora le possiamo vedere sui muri dei palazzi antichi.

Un'amministrazione locale che si rispetti ( poi il mio è solo un suggerimento) avrebbe dovuto organizzare in accordo col Provveditorato agli studi di Roma visite guidate per gli studenti delle scuole medie inferiori e superiori, in modo tale da coinvolgere le famiglie a prendere in considerazione di passare le vacanze al paese.

Ma come si può pensare a questo se qui mancano le basi per realizzare un coinvolgimento emotivo? Se, come ormai dico da tempo immemorabile, mancano i servizi essenziali, nessuno si azzarderà a venire qui...manca persino una pizzeria un pub, ritrovi apprezzati dai giovani soprattutto d'estate..

E' difficile lo so da capire, soprattutto perchè farlo significherebbe prendere coscienza che qui ci sta da rimboccarsi le maniche, soprattutto quando si ha a che fare con un'amministrazione presente solo in occasione di cerimonie ed eventi, mentre durante gli altri giorni sembriamo un paese orwelliano, dove domina il pensiero unico del " va bene così " e guai a pensarla diversamente, si passa per polemici, piantagrane ecc. ma nessuno che si domanda: come mai pur essendo ricchi di storia passata siamo poveri di tutto ciò che riguarda il presente?

Bella domanda, direbbe qualcuno. Basta guardarsi intorno togliendo dagli occhi le ben note fette di prosciutto ormai incollate e come per incanto tutto appare chiaro e trasparente. Ci hanno promesso il postamat in tempi brevi ma ancora nulla quaestio, nessuna notizia in merito, ma dai piani alti delle istituzioni locali non si muove foglia. Ci si è adagiati su alcune raccolte firme e tutto è rimasto nel limbo dell'attesa.

Ti fai male? Cadi? Hai un malore? Facendo i dovuti scongiuri, ma può capitare e che si fa? Si aspetta l'ambulanza ma intanto un pronto soccorso immediato sarebbe utile, e i posti per metterlo ce ne stanno, a cominciare dal locale di proprietà del comune dove prima ci stava il centro di fisioterapia. Come un centro per i prelievi del sangue non sarebbe male attivarlo, vista la notevole  presenza di anziani.

Anni fa era presente un mercato settimanale ma stranamente è stato abolito e non si capisce il perchè...ah si forse perchè " tanto non ci andava nessuno" ....che bella scusa per non fare nulla! Come se gli altri paesi qui intorno che lo hanno siano degli sprovveduti. Oppure siamo noi che forse ci piace spendere i soldi per la benzina e andare al mercato del sabato nientemeno che a Civita Castellana, praticamente un'altra provincia, e a 20 km di distanza...20 andare e 20 a tornare...con dieci chilometri in più si arriva a Roma!

E' la mentalità del " tanto a che serve?"  " Siamo pochi" e balle simili.

Sissignore sono stupidaggini perchè i servizi non si misurano tenendo conto della densità abitativa ma dalla presenza di persone titolari di diritti acquisiti. Non si faranno servizi tipici della città ma quelli basilari che possano permettere a chiunque di poter vivere senza necessariamente spostarsi dal paese ( poi ognuno è libero di farlo ma non deve essere un'imposizione, o peggio ancora, una scelta disperata ).

Per finire, riscopriamo le tradizioni, facciamole conoscere ai giovani perchè esse fanno parte del loro DNA ma nel contempo buttiamo un occhio laddove il futuro delle nostre generazioni e dello stesso nostro paese attendono risposte esaurienti.






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