Il Convento di Sant'Andrea

venerdì 3 giugno 2022

Collevecchio e i vestiti dell'imperatore


Un giorno due imbroglioni giunti in città spargono la voce di essere tessitori e di avere a disposizione un nuovo e formidabile tessuto, sottile, leggero e meraviglioso, con la peculiarità di risultare invisibile agli stolti e agli indegni.  

I cortigiani inviati dal re non riescono a vederlo; ma per non essere giudicati male, riferiscono all'imperatore lodando la magnificenza del tessuto. L'imperatore, convinto, si fa preparare dagli imbroglioni un abito. Quando questo gli viene consegnato, però, l'imperatore si rende conto di non essere neppure lui in grado di vedere alcunché; attribuendo la non visione del tessuto a una sua indegnità che egli certo conosce, e come i suoi cortigiani prima di lui, anch'egli decide di fingere e di mostrarsi estasiato per il lavoro dei tessitori 

Il re sfila senza vestiti nell'acquiescenza generale, in un'incisione dell'Ottocento ad opera di Vilhelm Pedersen (1820 - 1859)

Col nuovo vestito sfila per le vie della città di fronte a una folla di cittadini i quali applaudono e lodano a gran voce l'eleganza del sovrano, pur non vedendo alcunché nemmeno essi e sentendosi segretamente colpevoli di inconfessate indegnità. L'incantesimo è spezzato da un bimbo che, sgranando gli occhi, grida con innocenza "Ma il re non ha niente addosso!" (o, secondo una variante, "Il re è nudo!"). Ciononostante, il sovrano continua imperterrito a sfilare come se nulla fosse successo

La stessa cosa accade nel nostro paese, e questo lo rende oggetto di noncuranza dietro la facciata del finto interesse.

E' inutile girarci intorno. Sappiamo che Collevecchio è un luogo tra i più belli della Sabina ma allo stato attuale completamente a zero per tutto ciò che riguarda la vita della gente, costretta ad andare per qualunque necessità nei paesi vicini che non avranno una storia affascinante come quella nostra, ma per lo meno sono inseriti nel terzo millennio a pieno titolo.

Per muoversi tocca usare il mezzo privato perchè i collegamenti fanno acqua da tutte le parti, con orari inverosimili e assurdi. Ad esempio la tratta Orte- Aeroporto di Fiumicino  vede tra le tappe pure la nostra stazione  che io ho ribattezzato "degli acrobati" per via della scala di non so quanti gradini ma che salendola sembra di andare sulla Torre Eiffel. Con disagi notevoli per chi è disabile, costretto a fare 15 km per prendere il treno alla stazione prima della nostra, ossia  a Stimigliano in assoluta tranquillità e sicurezza, ma sempre se ha la fortuna di trovare qualcuno che lo accompagni ( gratis sarebbe meglio) perchè il pullman Cotral non ha orari idonei per consentire alle persone di recarsi a quella stazione.

Ma ci sta pure chi invece vuole partire dal paese dove vive, ossia Collevecchio e qui casca l'asino. L'ultimo pullman del mattino che porta alla stazione FS  transita sulla provinciale del paese.il cui tratto urbano è denominato Via Cappuccini e  poi  Via San Valentino,  nientemeno che alle 6,30. Orario  buono per i pendolari che possono prendere il treno alle 7 e arrivare a Roma intorno alle 8. Ma chi invece deve recarsi a Roma per altri motivi e non reputa opportuno prendere quella corsa del Cotral  perchè arriverebbe troppo presto e vuole usufruire dell'ultimo passaggio del treno alle ore 8,52? Eh beh ....per quattro persone non pare opportuno mettere un' altra corsa, come se quelle persone fossero dei fantasmi e non cittadini detentori di diritti sacrosanti. Non funziona così. I mezzi devono essere sempre a disposizione di tutti, anche di una sola persona. Spesso vedo le  corriere dei ragazzi che tornano a casa da scuola a Magliano, e non sono poi così piene...e allora?

Una persona stamattina ha avuto un battibecco su questo tema degli orari impossibili dei pullman con me e con un altro signore che approvava il mio pensiero semplicemente perchè vige la mentalità in alcuni cittadini che " Non serve" " Costa troppo " " Chi paga". Allora: ogni servizio pubblico proprio perchè tale è obbligatorio per tutti. I costi sono ripartiti all'interno della Regione Lazio e quindi pagano tutti coloro che abitano in tale regione, da Frosinone a Viterbo, Latina e ovviamente Rieti e Roma. 

Del resto, come esiste il detto  " Chi ha la pancia piena non capisce chi ce l'ha vuota" così chi ha la fortuna di essere autonomo negli spostamenti non si cala nei panni di chi invece autonomo non è e deve sempre  chiedere un passaggio a qualcuno. e quindi tira fuori ogni scusante ogni giustificazione che lascia il tempo che trova. Poter usufruire di una corsa del pullman per la stazione ad orari decenti renderebbe la maggior parte delle persone autonome, senza essere costrette a chiedere al vicino, al figlio, al nipote o addirittura i Servizi sociali comunali per essere accompagnato.

In compenso si cerca di presentare il paese nelle sue tradizioni, nella sua storia, creando eventi appositi per quei pochi turisti che si vedono in giro,  per lo più svizzeri e olandesi.

Ma non è recitando la poesiola, o facendo il concerto in piazza o proiettando un documentario storico sul paese che risolviamo i problemi...questo è il tipico atteggiamento del " prosciutto sugli occhi" di cui ormai il nostro paese è pieno a tal punto da essere diventato anch'esso  un disabile non vedente.

Gli eventi danno lustro al paese, non c'è dubbio, anche se la mancanza di pubblicità non porta il giovamento  sperato, essendo visti solo dagli abitanti e basta, ma sono come i vestiti dell'imperatore che tutti applaudono per far credere che vada tutto bene fino a quando qualcuno si sveglia e fa come il bimbo della fiaba che spiattella a tutti la verità che l'imperatore sta girando nudo,  diventando antipatico e visto come polemico...ma si sa ..la verità offende..




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