Silenzio di tomba lungo il corso del paese...corso Umberto deserto, senza esseri umani in compenso è un via vai di automobili peggio che sulla tangenziale est di Roma all'ora di punta. E così pure sulla piazza. Macchine, e non certo utilitarie ma di una certa consistenza, parcheggiate nei punti più disparati, persino a ridosso dei tavolini del bar, tutto insomma si riduce nella presenza di quattroruote ma non di bipedi umani. Dove sono le persone? Come si può creare un rapporto umano se per strada e nei vicoli non si vede nessuno, manco un sorcio che sbuca da un muro o da un tombino?
Da due mesi sono vedova e non avendo avuto figli e nessun parente in paese ma solo nella Capitale dove ci sono i cugini e le sorelle di mio marito, è giocoforza voler uscire per passare il tempo, ma a che pro? Negozi chiusi nessuno per strada e cosa fai? Vai al bar in piazza in attesa di vedere se viene qualcuno? Ma poi devi consumare, anche un caffè, una bibita e un caffè oggi e una bibita domani alla fine del mese hai lasciato un patrimonio e magari non si è visto nessuno oppure gente che passava di corsa per andare o in farmacia o al centro di riabilitazione...perchè in paese non ci sta altro, a parte il tabaccaio, un'agenzia assicurativa, una parrucchiera e un novello negozio di vintage. Stop.
Per quanto riguarda il centro di riabilitazione tira un vento non proprio di bonaccia e manco il tanto amato ponentino romano, bensì un vero proprio tsunami. A breve il centro chiuderà i battenti, anche se sarcasticamente dicono che si trasferisce....giochi di parole stupidi perchè se si trasferisce va via da dove sta e non resta certo a Collevecchio.
Allora come diceva il compianto Antonio Lubrano, una domanda sorge spontanea:" Se tutto chiude le persone vivono di manna dal cielo?" Che senso ha mantenere amministrativamente un paese dove nulla esiste se non case e pure sparse nella campagna?
Se il comune non è in grado di tutelare i suoi abitanti non può continuare a spillare soldi a questi ultimi per il suo mantenimento. Mio marito diceva che se Collevecchio vuole risorgere deve diventare un municipio di Magliano, in modo che dalla Regione Lazio i soldi arrivino sicuri e possano essere ben distribuiti. Il sindaco di Magliano ha più risorse rispetto a quello di Collevecchio, " ha più voce in capitolo" e potrebbe gestire i problemi pure del nostro paese. Per le pratiche burocratiche rimarrebbero aperti gli attuali uffici esistenti, ma politicamente e amministrativamente è Magliano che ci governerebbe.
Parliamoci chiaro: al comune di Magliano ci sono le liste di partito non quelle civiche che lasciano il tempo che trovano, che non sono conosciute a livello regionale, anche perchè, pur essendo legate ad un'idea politica, purtuttavia non possono essere identificate come relative a questo o quel partito. Hanno nomi loro, che fanno capo principalmente a quello del paese con l'aggiunta di parole accattivanti come ad esempio Insieme con...Viviamo per....ecc. Ma stringi stringi non dicono alcunchè.
Se fossimo stati accorpati con il comune di Magliano, sicuramente ora il centro di fisioterapia non sarebbe prossimo a lasciarci, forse un centro prelievi ci sarebbe stato e altre necessità di cui ha bisogno il paese avrebbero trovato soluzione, come ad esempio il tanto sospirato postamat che apre ovunque tranne che da noi.
D'altra parte a capo di tutto però ci deve essere quello che oggi la politica nazionale invoca spesso, ossia un " cambio di passo", e nel nostro caso tale cambio riguarderebbe il nostro modo di pensare, di guardare in faccia la realtà. Siamo cittadini di un paese italiano non dell'isola che non c'è...Peter Pan non abita qua, ma in compenso abitano persone uguali a quelle che vivono a Roma, Milano, Frosinone e Zagarolo..
Siamo uomini o caporali? Totò ci ripete spesso questa domanda che dobbiamo fare assolutamente nostra e cercare di rispondere ad essa con sincerità.
Non dobbiamo scuotere le spalle quasi a voler dire che tutto è compiuto....al contrario dobbiamo far tornare il terremoto, ma questa volta non dovrà essere un sisma che distrugge bensì che tolga il velo e scopra un paese finalmente nuovo.
Dipende da noi....nessuno al di fuori di noi stessi è artefice del nostro futuro, nessuno può prendere le decisioni al nostro posto. Pensiamoci prima che sia troppo tardi.
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