Il Convento di Sant'Andrea

venerdì 1 ottobre 2021

Campus diffuso ovvero lo specchietto per le allodole

 Ci risiamo. In autunno, stagione nota per il letargo, si sveglia il nostro amatissimo Comune per una notizia che, a suo dire, sarebbe una vera bomba: il Campus diffuso. Un'idea nata in accordo con la regione Lazio ma che della quale non si era sentito più parlare, invece ci risiamo di nuovo con le illusioni pret a porter, non tanto per noi abitanti, abituati ormai alle manie di grandezza  di chi ci governa, ma per coloro che, a detta dell'amministrazione comunale, dovrebbero ripopolare il nostro deserto dei Tartari, pardon Collevecchio.

A ben guardare come già dicemmo in altra sede, il progetto è ambiziosissimo se solo ci fossero i presupposti per crearlo, ovvero servizi e strutture, tutte chimere da parecchi anni a questa parte: secondo l'idea del Campidoglio collevecchiano, se il progetto di far affittare ai giovani universitari le case sfitte andrà in porto, allora automaticamente nasceranno come funghi o meglio come le lumache dopo la pioggia, tutti i servizi necessari per una vita tranquilla e sicura....già ma in caso contrario? Resteremo ancora ad aspettare la manna dal cielo? Cioè siano chiari fino in fondo: se ci sarà l'ok  da parte dei proprietari di casa e di conseguenza il paese vedrà arrivare orde di ragazzi dalla Capitale e dagli altri centri limitrofi, allora potremo avere il bancomat, negozi aperti, collegamenti continui con la stazione ecc. altrimenti, come si dice a Roma " attaccateve al tranve", cioè arrangiatevi?

Francamente tutto questo mi rende basita ma non mi meraviglio più di tanto, conoscendo la voglia di primeggiare insita in chi ha le redini di questo paese, sempre più a briglia sciolta. Mi rendo sempre più conto che sia necessario un bel reset nella mentalità delle persone, in modo che possano capire veramente quali siano le realtà del nostro paese e non si lascino abbindolare da illusioni create ad arte.

Non si può indossare il cappotto se sotto non abbiamo i vestiti, sarebbe un controsenso. Ed è quello che accade quando si vuole realizzare un progetto senza prima averlo rivestito di ciò che serve. Come ho sempre detto, un ragazzo per essere invogliato ha bisogno di stimoli e qui vediamo bene che non li ha. Però secondo quanto afferma l'amministrazione, se ci sarà il benestare dei proprietari delle case sfitte a locarle agli universitari, sarà giocoforza creare le strutture idonee per l'accoglienza.  Bah..un discorso che non ha un filo logico, almeno per me non so per voi.

In pratica per avere ciò che ci spetta di diritto dobbiamo affidarci alle decisioni di chi  è invitato ad aprire le porte della sua casa a persone non di qui.

Sappiamo bene quanto la gelosia atavica nei piccoli borghi abbia un  forte substrato, anche se il nostro paese è noto per la sua ospitalità, tuttavia una domanda viene da farsi: ma se in tutto questo tempo nessun proprietario di casa ha affittato, come mai dovrebbe farlo ora? Ci sta un buon margine di guadagno quindi...e a quanto ammonterà il canone di locazione, chi lo pagherà? 

Vedremo come andrà a finire questa storia sempre più una favola e difatti qualcuno sul manifesto, molto argutamente ha scritto i nomi di Pinocchio e della Fata Turchina tra i partecipanti...e secondo me ci ha visto giusto...


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