Il Convento di Sant'Andrea

venerdì 1 luglio 2022

Cassonetti per i non residenti: a che servono?

"Francamente me ne infischio" così si intitolava uno spettacolo di Adriano Celentano andato in onda anni fa e questa frase calza a pennello se ha come oggetto del disinteresse la popolazione di qualunque luogo, città o paese. 

Parliamo della raccolta rifiuti.  A Roma abbiamo visto il totale menefreghismo della nuova giunta capitolina, seguendo le orme della precedente,  in merito alla stessa raccolta e le immagini che ci arrivano dal piccolo schermo sono sconcertanti, specie per una romana come me. Sacchetti che ormai occupano i marciapiedi, con gli inevitabili gabbiani e cinghiali che banchettano allegramente, e gli odori nauseabondi che pervadono l'aria, coprendo la brezza del ponentino.

Certo, i romani non hanno colpa, loro giustamente buttano l'immondizia ogni giorno per tenere casa pulita, ma è l'AMA che non fa il suo dovere. In quanto alle case pulite, i romani almeno su quello dormono sonni tranquilli, a differenza nostra che dobbiamo tenerci i rifiuti per una settimana, smaltendoli a seconda del calendario e tenendoci in casa o in giardino i secchi, non creando certamente un'igiene ottimale. A volte capita pure che, per la fretta, l'operatore ecologico addetto non svuoti completamente il mastello, lasciando qualcosa all'interno....e l'utente che fa? Deve riportare a casa secchio e avanzo dei rifiuti, i quali poi si accumulano con quelli della settimana seguente. 

In estate poi, vuoi purtroppo per gli abbandoni scellerati, vuoi perchè non ci sta una vera campagna di sterilizzazione, i secchi specie quelli che contengono rifiuti umidi, pur nei sacchetti, vengono " visitati " dagli animali, i quali certo non sono muniti di scopa e paletta per pulire ciò che resta del banchetto e tocca farlo a noi....

Tutto questo disagio però chi non risiede non lo soffre. Eh già perchè la geniale idea per tutelare la vita di chi passa pochi giorni qua oppure per comodità sua ha preferito mantenere la residenza altrove senza spostarla a Collevecchio,  prevede l'installazione di appositi cassonetti dei rifiuti, che solo chi non risiede al paese, munito di tessera magnetica può aprire.

Ci rendiamo conto? Chi ha scelto di essere collevecchiano residente ha la sfortuna di dovere fare " a botte" con la spazzatura, trovandosi ad avere a che fare con essa  in casa per giorni, e,  se ci sono   feste comandate,  il calendario della raccolta può subire modifiche allungando i tempi del ritiro ...a voi le conclusioni..

Io mi domando e dico: ma questi cassonetti che all'inizio furono installati al Belvedere Don Aldo Troscia di fronte alla caserma dei carabinieri e poi spostati nientemeno che al parcheggio del Comune, quanto sono costati? E poi considerando la presenza di case sparse per la campagna, sono gli unici presenti? Ossia ci si deve caricare i rifiuti in auto e portarli fino sotto le finestre del Comune? Chi non risiede fisicamente non penso che possa fare una mole di rifiuto tale da dover per forza usufruire di tali cassonetti, bastando un sacco o un secchio privato....e chi abita senza residenza dovrebbe avere lo stesso trattamento degli altri...i cittadini sono tutti uguali, tocca dire al governo che tra i tanti ius che vuole approvare ci dovrebbe essere lo ius civis che consente uguaglianza tra i cittadini di un determinato luogo.

In conclusione sarebbe opportuno rivedere la politica dello smaltimento rifiuti perchè se si critica la Capitale per i cassonetti e poi la si copia, almeno che tale servizio sia per tutti...



Nessun commento:

Posta un commento

Vigilia di Ferragosto a Collevecchio: feste per tutti i gusti

Collevecchio ormai è nota per gli intrattenimenti e le feste che in questi ultimi tempi, meteo permettendo, hanno caratterizzato la voglia d...