Il Convento di Sant'Andrea

giovedì 4 aprile 2024

Sabina parco slow: quando il turismo si tocca con mano

 Indubbiamente il turismo è da sempre l'anello di congiunzione tra i popoli ed ora più che mai la necessità di rivalutare a 360° i luoghi più suggestivi del territorio da Nord a Sud si fa sempre più impellente.

Non di meno la Sabina può vantare immense ricchezze dal punto di vista ambientale soprattutto legate alla sua storia e al suo meraviglioso paesaggio.

Proprio per dare corpo ad un turismo al passo coi tempi che veda il visitatore protagonista sotto ogni aspetto si è creata la necessità di un rapporto diretto tra esso e tutti gli ambiti che compongono la vita del territorio.

E questo ha dato luogo al cosiddetto tu "Turismo esperienziale" ovvero un modo singolare di attirare verso tutte le caratteristiche del luogo visitato, da quello strettamente turistico tipo passeggiate, escursioni visite guidate a quello più  vicino alla vita quotidiana come la gastronomia, l'artigianato, l'approccio con la fauna del luogo.Tale iniziativa nasce grazie all'interessamento della Rete tra le imprese della Sabina il cui presidente attuale è il sig. Massimo Iacobini.

Tutto questo ha dato vita in Sabina a quello che è stato definito Parco slow ovvero turismo lento che non si limita ad una visita mordi e fuggi ma ad un calarsi nell'ambiente visitato.

Su questi temi che sicuramente appaiono rivoluzionari, si è tenuto il 4 aprile a Selci presso la sala consigliare un incontro per presentare il cosiddetto "Catalogo digitale" delle esperienze turistiche della Sabina ovvero un'iniziativa che permetta ai visitatori di poter scegliere cosa vedere e come partecipare.

" Ovviamente tutto questo non fa che incrementare le attività produttive del territorio" ci dice Stefano Nesta al quale abbiamo chiesto un parere e che ha ricoperto a suo tempo il ruolo di presidente della Rete tra le imprese della Sabina, un organismo che a tutt' oggi favorisce un rapporto sempre crescente tra i produttori e gli artigiani locali.

"Il turista" continua il sig. Nesta " deve essere in grado di conoscere tutto del luogo visitato e di fare esperienza diretta di ogni caratteristica locale. Ad esempio saper fare un cesto, imparare ricette del posto e cucinare direttamente i cibi con l'ausilio del personale, avvicinarsi al mondo degli animali, ad esempio le api, insomma chi viene da noi va a casa con la voglia di tornare."

Naturalmente guardare al territorio con animo diverso, partecipe e non distaccato. Questo è lo spirito del Parco slow che per la sua "lentezza" permette a tutti di imparare dal vivo nozioni che altrimenti sarebbero solo link web.

Il mondo lo si scopre toccandolo non solo guardandolo. E la Sabina vive di questo, di un turismo a misura d'uomo di cui oggi più che mai si ha la necessità per un corretto uso della storia e per destare sempre più interesse verso territori che non devono restare anonimi ma vivi nel cuore di ognuno.


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