Il Convento di Sant'Andrea

lunedì 7 agosto 2023

Progetto Continenti: quando le idee e le iniziative mettono al centro l'uomo

 

Spesso nel susseguirsi dei ritmi frenetici del nostro quotidiano siamo portati a soffermarci a considerare la superficialità di tutto ciò che fa parte della nostra vita, senza prendere in esame quella che è invece la vera essenza dell'esistenza umana, i rapporti tra l'uomo e la natura, la tradizione storico ambientalistica di ogni popolo inseriti in una dimensione spirituale che lega l'umanità alle sue radici senza peraltro alterare e perdere di vista il presente e l'attualità del mondo moderno, oltre

al concetto di condivisione, ascolto, partecipazione globale da parte di tutti coloro che aspirano a creare un modello di vita veramente unico e singolare: questo è il Progetto Continenti.

Nel 1989 grazie a Giuseppe Florio un teologo biblista, che scelse il territorio sabino, precisamente il paese di Collevecchio per trasformare il suo sogno in realtà, fu individuata nel Convento di Sant' Andrea la sede ottimale per promuovere e dare vita allo sviluppo socio culturale dei popoli soprattutto quelli dove la realtà vede l'emarginazione e la povertà sempre più presenti.

Perchè proprio nel Convento di Sant' Andrea si è individuata la sede legale e operativa di questo progetto?

Ne parliamo con Daniela Cordoni che dirige la struttura assieme ad altri volontari ognuno con specifiche mansioni ma tutti legati da un unico obiettivo: creare un modello di sostenibilità che resti inserito nel tessuto sociale mettendo al primo posto la crescita umana e spirituale delle persone.

“ Nel 1968 “ ci spiega la signora Cordoni “ il convento era stato abbandonato dopo la morte dell'ultimo frate e necessitava di essere salvato. Pertanto Giuseppe Florio dopo avere creato la ONG di Progetto Continenti, coadiuvato da Ottavio Pasquariello e altre persone, vide proprio nel convento la sede ideale per dare vita alle iniziative dell'associazione. Nel 1989 dunque fu possibile entrare in possesso della struttura, e non nascondo con notevole dispendio di energie visto lo stato di abbandono in cui versava “

Immerso nella pace della campagna sabina, nel territorio del Comune di Collevecchio, il Convento divenne così il fulcro e la fucina di tutte le iniziative della ONG.

“ Quali sono i punti essenziali del vostro progetto”

Alla signora Daniela si illuminano gli occhi “ Operiamo come può ben capire nell'ambito della solidarietà per la promozione di tutto ciò che sia strettamente legato al rilancio e allo sviluppo delle popolazioni, soprattutto quelle emarginate e senza supporti di alcun genere. Vogliamo incrementare tutto ciò che possa essere in grado di provenire dal lavoro umano, senza passare attraverso i canali commerciali come avviene nel mondo moderno, tecnica questa che anche se ha portato il benessere per alcuni, tuttavia ha fatto perdere di vista il contatto umano “.

Il concetto è molto semplice ed è quello di sviluppare la produttività attraverso l'acquisto direttamente alla fonte, al fine di stabilire un rapporto più equo e sostenibile tra le persone. In altre parole l'uomo diviene il centro del lavoro e non il contrario.

“ In cosa consiste la vostra idea di cooperazione?”

“ Innanzitutto ci avvaliamo di tutte le associazioni, enti che intendano promuovere le nostre iniziative attraverso il concetto di partenariato. Noi come Progetto Continenti siamo soci e collaboriamo attivamente con strutture che ci aiutano a portare avanti la nostra idea di rinascita sociale ad esempio tanto per citarne uno, recentemente proprio l'anno scorso grazie alla collaborazione della sede di Napoli, Progetto Continenti ha potuto dare corpo, in collaborazione con Atelier Remida Campania a.p.s. all'iniziativa volta al riciclo e alla riduzione dei materiali di scarto che, una volta selezionati e ripuliti vengono dati alle scuole, associazioni per progetti didattici, culturali e formativi.”

“ Senza perdere di vista la base primaria che è la spiritualità?” chiediamo

“ Noi siamo cristiani ma aperti a tutte le forme di religiosità, dal momento che il nostro scopo è quello di aiutare tutti coloro che versano nel precariato e nell'abbandono sociale. Ci occupiamo di situazioni sociali molto complesse anche legate al mondo giovanile ad esempio delle ragazze cercando di favorire il loro ruolo nella società, attraverso il lavoro, lo studio, estrapolandole da quel retaggio culturale presente in molti territori che le vede soltanto come mogli e madri. In Guatemala ad esempio sono presenti molti casi legati a vicende familiari al limite del precariato”.

A proposito di infanzia, Progetto Continenti si occupa anche di bimbi che vivono in carcere con le proprie madri, cercando di offrire un supporto concreto a seconda della situazione. Pure per quanto riguarda i malati di HIV e di malattie oncologiche cerchiamo di offrire attraverso i nostri partners un valido aiuto.”

Una domanda d'obbligo riguarda proprio il rapporto tra il Progetto e il luogo dove è ubicata la sede legale, appunto la Sabina, territorio peraltro dove la natura offre grandi spunti per uno sviluppo socio sostenibile molto ampi.

“ Noi “ ci spiega la signora Cordoni “ siamo soci del WWOOF una realtà associativa dove viene sviluppato il concetto di biodiversità attraverso la promozione di esperienze educative e apprendimento di nuove tecniche agricole, aiutando a capire i veri valori della terra e il ruolo dell'agricoltura a servizio dell'uomo, senza alterazioni e modifiche genetiche”

Infine oltre ad essere soci della rete tra le imprese della Sabina, il Progetto Continenti è tra i soci fondatori della Rete della via di Francesco nel Lazio, già prima del riconoscimento della variante tiberina.

Per favorire infine l'avvicinamento delle persone a tutto ciò che fa parte del mondo culturale, al Convento vengono allestiti spettacoli musicali, convegni “ Ovviamente con ingresso gratuito perchè l'amore per l'arte e la cultura non ha prezzo”

La lunga chiacchierata volge al termine con la promessa di ampliare ancora altri temi sul tappeto.

Inutile dire che quando si mette al centro l'uomo a 360° si mette al centro una realtà in continuo movimento che non conosce ostacoli per offrire sempre più un mondo che non conosce confini.



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