Luoghi di aggregazione purtroppo non ce ne sono e tutto fa riferimento alla nostra piazza che porta il nome dell'illustre sovrano sabaudo Vittorio Emanuele II.
Qui ci si incontra, ci si stringe la mano, si ride e si litiga pure per poi riappacificarsi...in fondo la battuta, lo scherzo fanno parte del vivere quotidiano nei nostri comuni dove per smorzare il silenzio assordante tocca accendere le parole.
Ma cosa rappresenta una piazza? Il cuore pulsante del luogo, dove è possibile incontrarsi soprattutto chi vive nella campagna lontano dal centro abitato.
È qui che nascono le idee, i progetti sulla base di sogni e speranze che non possono e non devono morire.
Dobbiamo esserci gli uni per gli altri, trovare la forza di dire "basta" a tutto ciò che rende il nostro vivere quotidiano un ripetitivo sopravvivere.
"Fatti non foste per vivere come bruti ma per seguir virtute e conoscenza." Nella Divina commedia al canto XXVI dell'inferno ci sta questa frase attribuita al re di Itaca Ulisse e tali parole tocca farle nostre perché per crescere ogni giorno nella vita sociale occorre abbandonare la remissività ma seguire appunto la conoscenza di un mondo che si evolve.
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