Il Convento di Sant'Andrea

martedì 6 dicembre 2022

Progetto Turismo, ovvero la speranza è l'ultima a morire

Rivalutare il territorio dove si vive è un pensiero che fa onore indubbiamente, ma come tutte le iniziative non va preso alla leggera, al contrario soppesato in ogni aspetto.

Da un pò di tempo a questa parte si cerca con ogni sforzo, senza alcun dubbio encomiabile, di far decollare il " Progetto Turismo" per attirare dalle nostre parti turisti  desiderosi di conoscere posti singolari e pieni di storia.

La Sabina, a dir il vero, non è molto conosciuta al di fuori della nostra regione e persino tanti che vivono nei nostri confini regionali non la conoscono a fondo. Colpa di un pessimo approccio tra Regione ed Enti preposti al riconoscimento turistico delle nostre zone? Sicuramente è mancata la volontà alla base, non si è data troppa importanza a queste zone montuose, tra l'altro a ridosso del Terminillo, luogo ambito per le vacanze soprattutto invernali, ma è pur vero che molto ha giocato in negativo l'evento sismico di Amatrice, almeno in questi ultimi tempi, anche se tutto sommato da sempre c'è stata un'assenza di interesse totale per l'alto Lazio reatino.

Collevecchio non vuole arrendersi: anche se non sta attraversando momenti felici per l'assenza sia di negozi che di servizi basilari, tuttavia non ha alcuna intenzione di mettere la testa sotto la sabbia e vuole emergere a livello turistico.

Un gruppo di persone armate senza dubbio di buona volontà sta cercando di mettere in piedi un'iniziativa per rilanciare il territorio e farlo conoscere: bene, ma serve molta organizzazione senza perdere di vista le regole basi per avviare un progetto di tale portata che, almeno da come si vede, si sta riducendo ad incontri tra i cittadini sulla storia e tradizioni oltre alle immancabili camminate tra le vie della campagna locale.

Certamente si vuole arrivare a creare un gruppo di persone formate a livello culturale, credendo che basti ciò a creare l'idoneità all' accoglienza e intratteniemento dei turisti .

Non funziona così. Non è l'incontro organizzato per conoscere la storia di un monumento o acropoli per creare personale idoneo allo scopo. La guida turistica non si improvvisa, deve avere un riconoscimento a livello regionale, seguire corsi appositi e soprattutto essere multilingue. 

Il turista è curioso, vuole sapere la storia anche del più piccolo sasso e tocca essere in grado di rispondere a 360° ad ogni sua domanda senza tentennamenti.

Ci rendiamo conto che Collevecchio non è Roma, ma non possiamo sapere chi potrebbe venire a visitarci, per cui correre rischi inutili non gioverebbe all'immagine del nostro paese.

Inoltre a livello organizzativo prima di intraprendere un progetto così ambizioso è opportuno preparare il substrato ossia presentare il paese nel modo migliore possibile, cosa che finora non pare sia stato fatto. Un turista non si porta il panino da casa, anche perchè pensa che i luoghi che visita siano provvisti di punti di ristoro, e oltre ciò poter avere un ricordo tangibile come i souvenir e i libri.

Non esiste una paninoteca, una piccola libreria anche se la nostra tabaccheria possiede libri sul paese molto interessanti, ma non basta. Non abbiamo il famigerato ATM che consentirebbe  al turista sprovvisto di denaro di poterne usufruire .

Ovviamente il turista che viene qua sa di non trovarsi di fronte ad una metropoli e che tutto ciò che vede è in formato ridotto rispetto alle città italiane come Roma, Milano, Venezia ecc. però nondimeno ha diritto ai confort per il solo fatto di averci scelto.

Per cui pensiamoci bene prima di parlare di Progetto Turismo: si sa la speranza è l'ultima a morire però nel contempo non dobbiamo cadere nel facile entusiamo.

La virtù sta nel mezzo..



 

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